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Ponza

A poche miglia dal promontorio del Circeo e la baia di Terracina, Ponza è la più grande delle sei isole vulcaniche che formano l’Arcipelago Ponziano.
Emerge dalle acque cristalline per appena otto chilometri quadrati, disegnando una mezza luna di terra conosciuta sin dalla Preistoria. Fu colonia volsca, fenicia, greca. Fu abitata dai Romani, che costruirono il porto antico, ville, cisterne, acquedotti e peschiere. Nella sua lunga storia ha ospitato santi e pirati, nobili e confinati, patrioti, politici, vip e intellettuali.
Oggi Ponza è famosa anche per la sua mondanità, ma la meraviglia dell’isola resta la sua anima ancora pura e selvaggia.

A bordo di Euphoria percorriamo il periplo dell’isola per ammirare le sue coste frastagliate: un susseguirsi perfetto di falesie e faraglioni, cale, spiagge e grotte marine.
Come vuole una vecchia tradizione ponzese, “battezziamo” con l’acqua del mare chi passa per la prima volta sotto l’Arco Naturale. Ci incantiamo a Cala del Core e Cala Inferno, l’una con il suo romantico cuore dipinto da un’intrusione magmatica e l’altra chiamata così per via dei trecentocinquanta scalini scavati nella parete rocciosa e usati un tempo per trasportare le merci su e giù dal mare. Salutiamo Gavi, un isolotto minuscolo su cui nidifica il falco pellegrino e a Cala Felce ci godiamo il potere benefico di un bagno, che rende la pelle morbida e liscia.

L’avventura continua a Cala Fonte, Cala dell’Acqua e alle bellissime Piscine Naturali, con le grotte scolpite nel tufo dal mare turchese e trasformate dai pescatori in suggestivi depositi per barche e attrezzi del mestiere.
Ai Faraglioni di Lucia Rosa contempliamo la falesia maestosa e ci commuoviamo ricordando la storia della giovane che, per il dolore di un amore impossibile, si gettò sugli scogli: il padre le aveva negato il matrimonio col suo innamorato, perché era un contadino. Fu il ragazzo a calarsi dalla rupe per recuperare il corpo della bella Lucia Rosa, stringendola nell’ultimo disperato abbraccio.
Infine ci fermiamo a Chiaia di Luna, l’insenatura più famosa di Ponza: un anfiteatro naturale, formato dalla costa che, bianca come la luna, scende a picco sul mare; l’antico porto dell’isola, a cui si poteva accedere dal tunnel che i Romani scavarono nella roccia.

E poi ci sono il Faro della Guardia, i Faraglioni della Madonna e le Grotte di Pilato, dove si allevavano le murene, il Frontone e molti altri luoghi da scoprire e amare a bordo di Euphoria. Ognuno con la sua storia e la sua magia.

Palmarola

Appena sei miglia separano Ponza da Palmarola: riserva naturale dal 1998, è un’isola lussureggiante e incantata. Qui l’uomo non ha dimora, eccetto le case-grotta scavate nella roccia vulcanica dai primi pescatori venuti da Ponza: arrivavano con le barche e a remi e avevano bisogno di un riparo per la notte. Nel tempo queste suggestive abitazioni hanno ospitato anche molti cacciatori; oggi invece la caccia è vietata e Palmarola è un’oasi sulla rotta migratoria di milioni di uccelli, che ogni anno qui trovano ristoro dal lungo viaggio e si riproducono.

A bordo di Euphoria abbiamo l’occasione di esplorare l’isola e godere della sua bellezza selvaggia come nessun altro. Da Ponza ci dà il benvenuto il Faraglione di Mezzogiorno con l’emozionante tunnel da percorrere in catamarano. Dall’altro lato c’è Punta Verdella con lo Scoglio Suvace a forma di sogliola e Cala Brigantina, così chiamata perché fino al Settecento era l’approdo di pirati barbareschi: oltre a essere bellissima, ospita la Grotta del Gabbiano – scavata artificialmente nell’Ottocento con un favoloso terrazzino che si affaccia sul mare – dove nidifica il gabbiano reale.

A Cala del Porto c’è l’unico ristorante dell’isola, O’Francese, che ha dato il nome anche alla splendida spiaggia; lì vicino si staglia il Faraglione di San Silverio, con il piccolo altare su cui il 20 giugno viene celebrata la messa in onore del papa martire, santo patrono di Ponza, che qui fu esiliato. Tra le tante meraviglie ci sono gli scogli: le Galere di ossidiana nera, che l’uomo di Neanderthal veniva a prendere dal Circeo per costruire i suoi utensili, i Piatti, lo Scuncillo e infine la Cattedrale, con pilastri, contrafforti e archi di roccia che creano l’effetto di una cattedrale gotica.

Si cambia versante e il sogno a occhi aperti continua alla Spiaggia di Vricci e alla Forcina: natura incontaminata, montagna e mare che cambiano colore di continuo per l’alternarsi delle rocce, dei fondali, della luce del sole. E un mondo sottomarino spettacolare.

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